Core Web Vitals e Seo UX

L’esperienza utente al centro. È questa la grande novità di “Google Page Experience update” un aggiornamento algoritmico che combina Core Web Vitals con i parametri esistenti sulla user experience. L’obiettivo è avere un quadro completo della qualità dell’esperienza di un utente su una pagina Web.

Il nuovo fattore di ranking prende in considerazione l’approccio reale ad un sito web. Quante volte ti sarà capitato di aspettare troppo tempo per trovare l’informazione che cerchi? Quante volte la ricerca è stata ostacolata da una pubblicità invasiva o da scompaginamenti incontrollati? La cosa peggiore, forse, è trovare ancora siti non responsive.

Ecco allora che i cosiddetti “segnali web essenziali” vengono estratti dall’esperienza reale degli utenti che usano Chrome e non, come avveniva precedentemente, con BOT o strumenti automatici. Questo metodo risultava inevitabilmente slegato dalla user experience effettiva sperimentata dalle persone e, per questo, insufficiente.

Cosa sono i Core Web Vital Signs

I Core Web Vitals mettono insieme metriche quantificabili e altri criteri come la compatibilità con dispositivi mobili, la sicurezza della navigazione (https), l’invasione di pop-up etc.

Relativamente alle nuove metriche: “I segnali web essenziali” sono tre e li vediamo nel dettaglio.

Largest Contentful Paint – Caricamento elemento principale della pagina (LCP)

Questa metrica valuta il tempo di rendering dell’elemento di contenuto più grande visibile all’interno della finestra. È un parametro basato sull’utente e misura la velocità con la quale si carica la pagina, prendendo come riferimento il contenuto principale in termini di pixel.

Un veloce LCP fa preferire il sito all’utente rispetto ai suoi competitors, oltre ad ispirare più fiducia. Una buona esperienza utente è tale se la pagina web carica il contenuto principale entro i primi 2,5 secondi.

First Input Delay – Ritardo prima interattività (FID)

Tutti conosciamo la frustrazione di compiere un’azione sul proprio smartphone, mentre navighiamo, e dover attendere per avere una risposta. Spesso è necessario fare due volte tap e alla terza volta ci arrendiamo definitivamente.

Il FID misura proprioil tempo che passa tra la prima interazione con una pagina e la risposta del browser a quel comando.

Secondo i parametri che Google ha fissato, una buona UX è tale se questo tempo di attesa si ferma all’infinitesimale unità di 100 millisecondi.

Cumulative Layout Shift – Stabilità visiva della pagina (CLS)

Veniamo all’ultimo Core Web Vital Signs il CLS. Questa metrica misura la somma di tutti i punteggi di ogni movimento di layout: in pratica fa riferimento agli spostamenti improvvisi che si verificano su una pagina.

Per esempio, mentre clicchiamo da una parte, il bottone si sposta costringendoci a ricercare quell’elemento.

Il CLS misura qualsiasi movimento di un elemento visibile che ne cambia la posizione da un frame all’altro, questo è infatti considerato un fattore che inficia l’esperienza utente.

Spesso si verifica perché il caricamento non è adeguato (alto LCP) o per una sovrapposizione di elementi. L’indicatore ottimale CLS dovrebbe essere inferiore a 0,1.

Core Web Vitals e punteggio SEO

Abbiamo dunque visto come, nonostante la qualità dell’esperienza utente contenga numerose variabili, con il sistema Core Web Vitals potremmo ricondurle a tre macro-categorie, facilitandone l’analisi.

Si tratta di metriche da tenere in particolare considerazione specialmente per le landing pages. In questo caso: immediatezza, seduzione e convincimento sono fondamentali, una UX fallimentare sarebbe deleteria.

E allora come valutare il proprio punteggio SEO in basa a queste nuove metriche? In concomitanza con l’aggiornamento dell’algoritmo, Google ha messo a disposizione un’estensione che fornisce degli indicatori visivi del punteggio UX della pagina.

Esistono poi vari strumenti di valutazione, vediamo i due principali:

  • Pagespeed Insight. Si tratta di un tool di monitoraggio del tempo di caricamento che nell’ultimo aggiornamento permette anche di valutare i Core Web Vitals. In questo modo sarà anche chiaro su quali elementi intervenire ed avere un quadro più completo dell’esperienza utente che il nostro sito offre.
  • Search Console. La classica dashboard che gli esperti SEO conoscono perfettamente, è stata incrementata. Adesso comprende anche un rapporto sui segnali web essenziali che permette di controllare quale sia la condizione delle pagine web da desktop e da mobile.

I parametri di Search Console

Abbiamo già parlato dei valori minimi per un’esperienza ottimale (LCP <= 2,5 s FID<= 100 ms CLS <= 0,1) esistono poi dei valori intermedi che richiedono miglioramenti è che Search Console ci indica.

  • LCP <= 4 s          
  • FID <= 300 ms  
  • CLS <= 0,25        

Infine, troviamo i valori più scadenti:

  • LCP > 4 s
  • FID > 300 ms
  • CLS > 0,25

Facendo riferimento alla Search Console riuscirai ad avere una visione d’insieme del tuo sito web individuando più facilmente pagine con problemi.

In questo caso potrai utilizzare il Pagespeed Insight per intervenire sulla singola situazione, analizzando in maniera specifica un’unica pagina web.

I Core Web Vitals diventeranno, quindi, sempre più importanti e rappresenteranno un vantaggio competitivo non da poco.

L’ottimizzazione della User Experience è fondamentale e può riguardare le immagini, come il layout complessivo.

Per farlo in maniera ottimale è bene fare riferimento ad esperti SEO o ad agenzie specializzate in posizionamento nei motori di ricerca.

I Core Web Vitals cambiano l’analisi della UX

Tre unità di misura che si combinano con altri parametri hanno cambiato il modo di analizzare e valutare la UX.

Questo significa che gli altri parametri SEO spariranno? No di certo! Google continuerà a premiare i contenuti di valore ma, a parità di altri fattori, si posizioneranno meglio i siti con una esperienza utente superiore.

Una cosa è certa, questo “update”unisce,come è necessario, SEO e UX (SEO UX). Per la prima volta Google riconosce all’interfaccia utente il valore di fattore primario per il ranking.

D’altra parte, gli ultimi aggiornamenti di Google stavano già segnando questa direzione dando maggiore valore ai siti che fornivano più “sicurezza e facilità di navigazione”.

In conclusione

Possiamo, quindi, concludere che la UX non sarà mai più importante del contenuto, ma che nella competizione sulla medesima keyword, Google posizionerà meglio il sito con un design migliore ed un ridotto tempo di caricamento.

Google ha dimostrato che una eccellente UX ha un effetto positivo sulle conversioni, se non decisivo. Questo lascia poco spazio alle tue valutazioni: non dovrai preoccuparti dei Core Web Vitals da oggi, ma già da ieri!